
Editore: Triskell Edizioni
Vol 2/6
Pagine 284
Citazioni messe a caso, non seguono l'ordine cronologico del romanzo ma mi dispiaceva non metterne e nel post ig ce ne stava solo una fra l'altro.
In questo secondo volume seguiamo la storia di Bellamy e Rakos. Nel romanzo ritroviamo la scrittura della Lark che avevo tanto apprezzato così come la sua capacità nel caratterizzare tutti i propri personaggi in maniera che spicchino fra le pagine. Piccola premesse, finito questo volume ero certa sarebbe stato il mio preferito fra i tre principi di Silaise, poi ho conosciuto Audric, di questo ne parliamo la prossima volta. La storia fra i due è molto ricca di avvenimenti e di avventure, e, senza che ci sia realmente bisogno di dirlo, tanto è chiaro che io non abbia autocontrollo, anche questo è stata una lettura in una botta sola, aperto e finito.
Rakos fa paura. È spaventoso.
Ma c’è qualcosa di rassicurante
nell’avere una persona così terribile
e competente al proprio fianco.
Il volume inizia con Bellamy su una nave, sta tornando a Silaise. Il piccolo dei tre è sempre stato tenuto in una campana di vetro a causa della sua salute cagionevole, protetto all'eccesso. Io molto felice di trovare un altro personaggio emicranico e che, fra l'altro, è uno di noi, con i suoi romanzi di avventura spicy! Insomma, come dicevo sta tornando a casa, sotto falso nome, in modo che nessuno sappia che il più giovane dei principi è in viaggio con la compagnia del capo della sua guardia personale e di Bastarda, la sua blinkmink, un furetto che si teletrasporta, per intenderci, il nome vi definisce il carattere dell'esemplare! L'unico problema è che la nave ricade vittima di una tempesta alquanto strana ed è costretta gettare l'ancora.
Rakos lo stringe con un braccio e Bellamy si scioglie contro il suo corpo.
C’è qualcosa di così stabile e rassicurante in lui. Gli piace che Rakos gli
chieda di cosa ha bisogno, invece di presumerlo. E sa di potergli
rispondere con onestà senza essere guardato dall’alto in basso.
Bellamy e il resto dell'equipaggio scendono quindi sulla costa, il problema è che non è decisamente la costa giusta. No, sono le coste draskoniane, quella nazione che già in precedenza avevamo visto come nemica di Silaise, decisamente il posto peggiore in cui il giovane principe possa trovarsi, specialmente quando l'amabilissima Bastarda che in nave si è decisamente annoiata decide che è il momento di giocare e inizia a sparire e riapparire facendosi inseguire dal povero Bellamy che, alla fine, si perde. Va beh, insomma, basterà puntare in direzione della costa per trovare gli altri… Se solo non venisse intercettato da un piccolo gruppo di locali che lo rapiscono. In realtà lo arrestano, pensando che sia un contrabbandiere di pietra di drago, sebbene lui si identifichi come… menestrello.
“C’è un’altra cosa su cui non sono stato onesto”
gli dice Rakos a bassa voce. “Che uomo terribile.
Di cosa si tratta?” Rakos lo stringe più forte.
“Sai, credo che per me questo non sia affatto casuale.”
Il cuore di Bellamy si alza in volo, e poi precipita.
Il nostro principe viene quindi gettato in una prigione, dove finisce esattamente sopra a qualcosa, qualcosa con degli addominali incredibili, quel qualcosa è Rakos. Rakos è uno dei cavalieri di draghi più conosciuti e forti di tutto il regno. L'acerrimo di nemico di Audric, praticamente, Rakos e il maggiore dei principi si sono spesso trovati a combattere sul campo di battaglia durante la guerra e hanno spesso provato a uccidersi a vicenda. All'interno della cella buia, Bellamy capisce che Rakos ha al collo uno strumento per bloccare la sua magia e, astutamente, glielo rimuove. Sebbene inizialmente Rakos si avventi sul nostro principe, in un secondo momento scelgono di allearsi per uscire dalla prigione. Rakos si presenta si, con il suo nome ma decide di fingersi un contadino. Bellamy diventa invece Bell, proseguendo la sua finzione del menestrello.
Forse la cosa più folle fra tutte è che Rakos gli crede. Ha perso il suo rango e il titolo.
Il suo re e il suo paese. Ma ha Skarla. Ha Bell.
E non ha bisogno di altro per sentirsi a casa.
Io, giuro, come questi due abbiano potuto credere l'uno nella bugia dell'altro, non me lo spiego. Riusciti a evadere dalla prigione si mettono in viaggio, ognuno ha un obiettivo ben preciso. Bellamy vuole chiaramente tornare a Silaise, senza che nessuno capisca che si trovi lì, perché sebbene dopo una vita sotto una bolla di protezione Bellamy non potesse desiderare altro se non un po' di avventura magari avrebbe evitato di averla in territorio nemico. Rakos ha capito di essere stato tradito, sebbene non sappia da chi e allontanato non solo dal suo posto fra i ranghi dei cavalieri ma, soprattutto, dal suo drago. Io sinceramente conoscendo un minimo Rakos non avrei fatto qualcosa di così stupido come allontanarlo da Sarka, però, se pensi di non poterti fermare fallo.
Presta attenzione a ciò che fanno le persone,
anziché a ciò che dicono. Le parole sono solo
ciò che vogliono farti sentire. Nonostante lo
abbia minacciato ripetutamente di abbandonarlo,
Rakos è ancora lì. Forse significa qualcosa. O
magari Bellamy è solo confuso per via di quelle
mani straordinarie.
I due decidono inizialmente di compiere solo parte della strada insieme, raggiungeranno una città da cui partono carovane che portano a Silaise e lì ognuno prenderà la sua strada. Peccato che nel frattempo i due iniziano a provare un certo interesse l'uno per l'altro. Bellamy non lo ammetterebbe mai ma vorrebbe continuare a viaggiare con il tenebroso contadino che sembra uscito da uno dei suoi libri piccanti e non sembra essere in grado di riconoscere una mora quando ne vede una. Rakos preferirebbe non coinvolgere il menestrello che non canta mai e che spesso è così debole da doversi fermare a riposare. I due sembrano essere un'ottima squadra, la foresta stessa sembra facilitare il loro cammino, inconsapevoli entrambi che l'altro usi la magia per far si che il viaggio proceda rapido e sicuro. Arrivati in città, si separano, entrambi con un peso nel cuore, sebbene in breve uno dei due ritrova l'altro, decidendo che no, non si separeranno e chiunque possa anche solo pensare di sfiorarlo, muore.
“Basta pensare,” dice Bell ferocemente.
E anche Rakos smette di pensare appena
Bell scaccia la sua solitudine con un bacio.
Bellamy è molto diverso da come ci viene presentato dal fratello nel volume precedente, si è ingenuo a causa delle eccessivi protezioni nei suoi confronti ma non è un debole. Si ha la salute cagionevole ma non permette a questa condizione di scegliere per lui. È coraggioso, sa di essere spaventato, lo accetta e sceglie di superare la paura per coloro che ama. Bellamy è speciale, un personaggio che può apparire debole e che invece nasconde una forza capace di ispirare coloro che ha intorno. Rakos ha tutta l'apparenza di un bruto, il tipico cavaliere spaventoso che invece nasconde un cuore di panna che cade per primo davanti agli occhi di Bellamy e alla forza che questi, appunto, dimostra in mezzo alla debolezza. La stretta vicinanza li porta a legarsi all'altro, finché non diventa impossibile gestire il desiderio fisico ed entrambi concordano che debba essere una relazione casuale, una vicinanza che si interromperà non appena le loro strade dovranno dividersi. Oh, poveri sciocchi.
Ma in questo momento, con Rakos dentro di lui, non ha alcuna importanza. Il suo futuro, il suo ruolo e le
sue responsabilità non contano. Nessuno può impedirgli di adorare ogni istante che sta
trascorrendo con Rakos. Di amare l’uomo che lo sta scopando sul pavimento del vagone
Si, poveri sciocchi, perché nel loro legame non c'è nulla di casuale e mentre combattono per tornare a casa o per recuperare il proprio drago dentro di loro combattono per comprendere come potranno uscire dalla rete di bugie che hanno raccontato, inspiegabilmente convinti che l'altro non abbia mentito sulla propria identità. Quella su cui smetteranno di dubitare, però, saranno i loro sentimenti e faranno di tutto per poter avere un futuro che sia insieme, a prescindere dalle loro origini, dal passato dei loro paesi e dalle faide create dalla guerra.

Acquista qui.
Commentaires