Editore: Sperling&Kupfer
Vol. 3/5
Pagine: 640
- NO SPOILER SU ONYX STORM, SI SPOILER VOLUMI PRECEDENTI -
4-, si, un 4 non oggettivo senza alcun dubbio e che ho messo praticamente per affetto verso la storia perché questo libro non l'ho trovato all'altezza dei precedenti. Probabilmente quest'anno sono anche più risicata nelle valutazioni. Ogni modo, perché 4-?
Perché ci sono cose che in questo libro non funzionano, anche nei primi due volumi talvolta Rebecca si perdeva nelle descrizioni ma qui ho trovato il difetto più evidente, in alcune scene di combattimento sono dovuta tornare indietro più volte per cercare di capire quando, come, dove, perché accadessero certe cose o improvvisamente ci fossero certe cose/persone che erano state viste l'ultima volta paragrafi prima, pagine prima… e non sempre ho trovato la risposta. E la cosa peggiore del 4- è che fino a buona parte del libro ero certa che avrebbe avuto 4 stelle piene, poi, poi il caos.
Va beh, Naia, partiamo dall'inizio per piacere?
La storia inizia poco dopo la fine di Iron Flame, però pare dimenticare che da quel libro dovevamo portarci qualche trauma, che so, tua madre è morta magari qualche momento di confronto sulla perdita, così, per dire. Per fortuna del secondo libro ci siamo dimenticati anche i problemi di comunicazione fra Violet e Xaden perché riaffrontarli sarebbe stato indubbiamente traumatico. Quindi, ci troviamo nella situazione in cui Xaden ha incanalato una sola volta, quindi il suo essere Venin potrebbe anche annullarsi o regredire, siamo dei traditori per il regno e per essere sicuri di essere riaccettati meglio ci siamo portati i grifoni. Ho apprezzato molto la tensione nella prima parte del volume creata da questi fragili equilibri politici. La questione di trattati, alleanze, integrazione, accettazione… Insomma, molto bello e mi è piaciuto anche il modo in cui la Yarros lo ha gestito.
Una cosa che non ho apprezzato sono state le genti coinvolte. Io pensavo fosse colpa mia perché come una folle senza alcun tipo di criterio ho letto Onyx Storm senza fare nemmeno un briciolo di rilettura ma dopo aver visto altre recensioni, reaction, essermi finalmente confrontata con altr* che hanno terminato il volume… Rebecca chi è sta gente? Da dove arriva? Cosa vuole? Perché sta qua? Ne abbiamo mai parlato prima? Di chi è figlia? E niente non lo scopriamo micca, accettiamo semplicemente la loro esistenza come vecchi amici di famiglia che abbiamo conosciuto quando avevamo due anni, li abbiamo completamente dimenticati e li fissiamo cercando di sorridere rimanendo carini e coccolosi. Così come ho trovato sprecato il potenziale di altri personaggi che avrebbero potuto dare molto. Altri li ho trovati migliorati rispetto ai libri precedenti, Ridoc del mio cuore, ad esempio.
Mi è piaciuto il viaggio in cerca di quello che stiamo cercando (non mi ricordo se l'informazione ci fosse già in Iron Flame, oramai i tre libri nella mia mente sono uniti nella cartella generica "Empyrean Saga", quindi non scriverò quello che stiamo cercando), meno il fatto che alla fin della fiera nessuno venga mai realmente punito per aver ignorato la gerarchia di comando, quando dovremmo vivere secondo il Codice. Non è verosimile che se la scampino sempre, si non è verosimile anche se siamo in un fantasy con i draghi. Mi è piaciuto conoscere altre culture, meno il come siano state gestite le soste nel viaggio, le genti che anche qua comparivano a caso o venivano usate a caso, non so, a volte mi pareva che ci fossero pagine che sono state riempite per il gusto di essere riempite. Altre invece ci hanno dato una vaga risposta a domande che ci portavamo dai libri precedenti e una nuova vagonata di domande, per stare sicuri ed essere certi di non viaggiare troppo leggeri verso il quarto volume.
Mi sono piaciuti come sempre Andarna e Tairn, loro non potevano di certo deluderci, i loro scambi e in generale i loro interventi sono in grado di reggere le scene senza bisogno di altro, anche se l'altro talvolta era fin troppo assente come ho scritto nell'apertura della recenqualcosa. Violet in questo volume mi è piaciuta molto di più rispetto ai volumi precedenti, ha sviluppato una forza invidiabile e il suo amore verso Xaden è incrollabile. Anche il nostro amatissimo bookboyfriend non lascia che il suo amore per Violence venga scalfito e in questo volume impariamo a conoscerlo meglio, perché è innegabile dire che in questo terzo libro Xaden ci conceda una parte di sé vulnerabile e che lascia spazio alle fragilità che la sua condizione non permette di ignorare. Entrambi combattono per coloro che amano anche se questo non rende ovvio che combattano entrambi guardando allo stesso finale.
Ogni modo, in questo caos di gente che non si sa chi sia, di personaggi che si amano visceralmente, di descrizioni confuse durante i combattimenti, di risposte a domande che ci ponevamo da troppo tempo, di roba che potevamo tagliare, di domande che non volevamo e non sapevamo avremmo avuto, arriviamo alla fine. Ci arriviamo con terrore e capiamo che era giusto averlo perché la fine non è leggera, non è qualcosa da cui ci si riprende in qualche giorno, è qualcosa su cui la nostra mente non smette di tornare ed è impensabile l'idea che dovremo aspettare almeno fino 2027 per avere il libro successivo, io ho bisogno di continuare la saga tipo ieri. Quindi si, non lo trovo il migliore della saga ma non mi ha minimamente tolto la voglia di continuare, non mi ha tolto il desiderio di immergermi nelle pagine della nostra Rebecca che è sempre in grado di tenerci sul filo di una lama e di segnare inevitabilmente il funzionamento della nostra mente.
Lo consiglio? Si, nonostante tutto si. Si perché la storia è impagabile, avrà i suoi difetti nella messa in atto ma è una storia che davvero plasma le nostre personalità dopo la lettura, è
una di quelle saghe per le quali siamo disposti a ignorare i difetti perché la storia ci trascina e si confonde con il nostro stesso sangue. La Empyrean saga non è di certo la miglior serie romantasy per stile o stesura, però è capace di trascinare le nostre emozioni e permettere alla nostra immaginazione di portarci sul dorso di un drago.
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