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Recenqualcosa "L'ultimo Mago" di Lisa Maxwell

Immagine del redattore: Naia SterneNaia Sterne

Editore: Mondadori - Oscar Vault

Vol 1 di 4

Pagine 588


Nel cuore della New York di inizio Novecento, tra gang rivali, magia proibita e giochi di potere, si snoda la storia de "L'ultimo mago" di Lisa Maxwell, un urban fantasy che mescola avventura, colpi di scena e viaggi nel tempo riuscendo a bilanciare ogni elemento con precisione. Il ritmo narrativo non è mai né troppo veloce né troppo lento permettendoci di immergerci perfettamente nella narrazione.


Ma, alla fine, la città non era stata altro che una prigione.

L'aveva fatto nascere e crescere e ora, allo stesso modo, l'avrebbe ucciso.


La protagonista, Esta, è una ladra e una maga con un dono speciale: la capacità di manipolare il tempo. Cresciuta e addestrata dal Professore per contrastare l’Ordine e distruggere la Faglia, una barriera magica che imprigiona i magi nella città, Esta viene inviata nel passato per rubare il libro che ha reso possibile tutto questo. Ma infiltrarsi tra i criminali della New York del 1902, guadagnarsi la fiducia di Dolph Saunders e della sua banda non sarà affatto semplice, soprattutto quando sulla sua strada incontra Harte Darrigan, un mago dal passato travagliato e dagli obiettivi ambigui. Tra segreti, inganni e alleanze inaspettate, il confine tra amico e nemico diventa sempre più labile.


La magia antica, quella che tu e io conosciamo intimamente, è

un legame con il mondo stesso. Non si possono dividere le affinità

in categorie o elementi distinti più di quanto non si possa separare

l'aria dal fuoco. L'un ha bisogno dell'altra. Quando l'Ordine tenta di

dividere gli elementi e controllarli attraverso i suoi riti e la sua

cosiddetta scienza, c'è un costo.

E indebolisce la magia nel suo complesso.


I personaggi son ben caratterizzati e sfaccettati, è impossibile non innamorarsi di loro e della loro capacità di bilanciare forze e debolezze, ognuno di loro ha le sue fragilità e Lisa non le nasconde, ci permette di coglierle e di comprenderle. Esta e Harte sono entrambi un enigma e la tensione fra loro è palpabile. Un rapporto complesso e ricco di scintille che ci grazia dall'essere un insta-love donandoci uno slow burn ben calibrato. I personaggi secondari contribuiscono alle pieghe della trama rendendosi indispensabili per la narrazione generale e la comprensione delle domande che collezioniamo.


Ma, come l'Ordine, tutti loro volevano disperatamente

che la magia esistesse. Volevano credere che là fuori

ci fosse qualcosa di più grande di loro; bastava che

quel qualcosa potesse essere controllato dalle

persone giuste.


La trama è infatti un susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni che si mescolano all'azione (criminale) dei nostri beniamini. Sebbene nella parte iniziale del libro ci possa essere un po' di confusione a causa dei cambi di punto di vista e del numero di informazioni da assimilare, quando la narrazione prende slancio siamo perfettamente a nostro agio nella New York di inizio '900, amalgamandoci a coloro che la vivono e colorano. L'ambientazione è per me un punto di forza nel romanzo, mi ha trascinata completamente tra locali malfamati, pericoli di strada e una società spietata dove la magia rappresenta sia un dono che una condanna.


Gli ricordava troppo quale fosse stato il prezzo del suo abbandono:

le notti passate sotto ai cumuli di rifiuti per cercare di scaldarsi,

il fetore dei corpo non lavati che gli avevano data la caccia perché potevano.

Perché non c'era stato nessuno a fermarli.


Il sistema magico è infatti complesso, ammetto di non averlo compreso ancora in pieno e si rivela originale e ben costruito. È evidente che la Maxwell non abbia volutamente voluto svelarci tutto nel primo volume ed è una cosa che io apprezzo moltissimo. Lisa ha integrato elementi classici che ci hanno permesso di raccapezzarci con trovate innovative che sono quegli aspetti che restano ancora avvolti nel mistero e che non riusciamo del tutto a comprendere.


Del resto, i migliori maghi,

sono sempre dei bugiardi,

e si dava il caso che lui

fosse eccezionale.


Il finale ci lascia con la bocca spalancata, perché nonostante la puzza di marcio provenisse da parte di uno dei personaggi secondari e si sveli, l'entità di quel marcio non era decisamente rivelata. Io ancora non mi sono del tutto ripresa, lo ammetto e non vedo davvero l'ora che arrivi anche da noi il secondo volume per poter tornare da Esta e scoprire il seguito della sua avventura.


Nonostante Esta sapesse che stava ancora tramando qualcosa,

quella verso di Harte Darrigan era disarmante. Aveva la faccia

sporca e i capelli spettinati in una massa di riccioli. I suoi vestiti

erano sgualciti e, anche se cercava di non darlo a vedere, stava

praticamente vibrando per l'impazienza. Era tutto cento volte più

coinvolgente di qualsiasi cosa gli avesse mai visto fare sul palco.

Sembrava così autentico. Questo Harte Darrigan sembrava così vero.



Un fantasy perfetto per chi ama storie ricche di azione, mistero e personaggi indimenticabili, per gli amanti di "Six of Crows", "A Darker Shade of Magic" e "Peaky Blinders", questa lettura fa sicuramente per voi.

Un primo volume che promette ancora molte sorprese!


Avrebbe voluto… Non lo sapeva neanche lui. Non aver visto le intenzioni che si celavano dietro a quegli occhi occhi color miele? Non aver previsto la sua doppiezza così facilmente? O forse, stupido com'era, avrebbe voluto sottrarsi all'inevitabilità di ferirla? Ma i desideri erano cose da bambini, e lui era cresciuto molto tempo addietro. Solo uno di loro poteva vincere quella partita, e doveva essere lui.


ps. sapete cosa avrei amato moltissimamente? Una mappa nella New York degli inzi '900. Perché le mappe non bastano mai.









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