Recenqualcosa "Come un girasole impazzito di luce" di Clizia Volpe

Editore: Mondadori

Autoconclusivo

Pagine: 496

Il libro perfetto per le giovani donne, perché se noi oramai sogniamo i bad boys che brucerebbero il mondo per noi, loro hanno bisogno di sognare la storia d'amore con gli arcobaleni e gli unicorni; ma, soprattutto, hanno bisogno di innamorarsi di una green flag come Edoardo. E si, spero davvero che nella vita mia figlia trovi un Edoardo perché va bene bruciare il mondo ma anche farlo risplendere senza tutta quella rabbia non è da sottovalutarsi. Qualcuno che sappia comprendere e spezzare imbarazzo e insicurezze.

In questo romanzo Clizia ci porta alla scoperta del primo amore, quell'inteso e delicato sentimento che durante la crescita ci accompagna in quell'arduo compito: la scoperta di sé. Ed Emma ha tanto di sé da scoprire. Emma è una ragazza molto riservata che vive all'interno dei libri e della musica; grande fan di Harry Stiles e non ha mai permesso a nessun ragazzo di avvicinarsi abbastanza da conoscere l'amore. Edoardo è un appassionato di fotografia, tirocinante in un grande studio di Milano per un fotografo molto famoso. I due si incontrano in maniera del tutto casuale, non una, non due ma ben tre volte.

Mi chino a raccogliere le briciole e rimango di stucco di fronte alla frase al suo interno: Incontrarsi una volta è un caso, due volte è destino.

"E se fossero tre?"

I due, ovviamente, non riescono a togliersi dalla testa l'un l'altra e se non fosse per l'amico di Edoardo e le amiche di Emma, la storia si sarebbe ridotta così a predestinati incontri in quel di Milano senza che nessuna storia vi nascesse. Che belli gli amici, grazie all'idea dell'amico di Edoardo e alla rapidità di risposta delle amiche di Emma, i due si incontrano, un primo vero incontro perfetto ma che non riesce ancora a scalfire i muri di Emma che, fondamentalmente, fugge. Il destino però non ha intenzione di ascoltare le paure di una ragazzina ed ecco che li fa incontrare di nuovo, a Parigi.

Una storia d'amore travolgente e delicata, in cui entrambi si rivelano capaci di rispettare i tempo dell'altro, in cui c'è l'attrazione ma non è quella fisica a essere il filo conduttore della loro relazione. Edoardo ed Emma si comprendono e si incastrano a livello mentale ed emotivo. Clizia ci presenta due personaggi che evolvono durante la loro relazione eppure non si stravolgono restando perfettamente ancorati alla loro caratterizzazione. Un romanzo dove ritroviamo i turbamenti del cuore, le amicizie che resteranno e i sogni, che, come i girasoli, cercano sempre la luce, anche nei momenti più bui.

Mi scocca un occhiolino facendomi ridere e allentando la tensione

creatasi sulle mie spalle. E mentre rido, penso a come Edoardo riesca

sempre a tirarmi fuori dal mio imbarazzo, facendomi sorridere e

guardandomi come se volesse farmi capire che non importa se ogni

tanto faccio delle uscite strambe, perché va bene lo stesso e, anzi,

sembra divertirsi con me della mia goffaggine.

L'aspetto più riuscito secondo me è stata la capacità di Clizia di dare voce alle inquietudini dell'adolescenza, il timore di essere fraintesi e la difficoltà di accettare le proprie emozioni. Così come la capacità di rendere la paura dell'innamoramento che a mio parere viene sempre sottovalutata, la paura di lasciarsi trascinare da un sentimento talmente totalizzante da rischiare di annegarne. In un'alternanza di emozioni la narrazione procede in maniera lineare rendendo la relazione fra i protagonisti vera e tangibile, una prosa che sa essere delicata ma incisiva.

È un romanzo che parla si d’amore, ma anche di crescita, di ricerca di sé e di quelle relazioni che, nel bene e nel male, ci cambiano per sempre. Un volume consigliato a chi ama le storie che sanno parlare al cuore e che lasciano dietro di sé una scia luminosa, proprio come un raggio di sole.

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